PHIFEST.
Di Chiara Filipponi
Venerdì 2 giugno, BASE, Milano.
Scelta curiosa quella di inaugurare il 2 giugno la prima edizione del festival di fotografia contemporanea PHIFEST, scelta che si è tuttavia rivelata vincente. Numerosi quelli che hanno deciso di prendere parte a questa serata, compresi noi di On Art, che non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di vedere con i nostri occhi questo evento così atteso.
Già l’anno scorso infatti, c’era stata una previe w che faceva ben sperare per addetti ai lavori e appassionati di fotografia. È stato il viaggio il tema prescelto per questa edizione- non tanto un viaggio “fisico” ma spirituale, attraverso gli scatti di artisti cha da tutto il mondo ci guidano in luoghi lontani. Un percorso mentale dove si raccolgono storie senza tempo e dove non ci sono percorsi obbligati ma solo dialoghi senza confini sulla scia delle immagini presentate.
Ventitré gli artisti internazionali che non hanno solo esposto ma che si sono prestati al contatto diretto con il pubblico durante tutte e tre le giornate del festival con letture portfolio, presentazioni, talks e workshop tutti focalizzati sul tema principale: il viaggio.
La direzione creativa e organizzativa di PHIFEST 2017 è a cura di un collettivo eterogeneo provvisto di un variegato ed approfondito background che spazia dall’ambito del marketing, all’arte, all’editoria e alla comunicazione. PHINEST, galleria fotografica online nata nel 2012 e promotrice della parte più sofisticata e ricercata della fotografia contemporanea internazionale; LE CANNIBALE, fondato nel 2011, network legato alla produzione di eventi dedicati all’intrattenimento e all’approfondimento culturale ed infine CLINIQ BRAND SURGERY, nata nel 2009, che si occupa dell’implementazione di strategie di comunicazione ed eventi dall’alto contenuto creativo.
Tra gli artisti più suggestivi a nostro parere spiccavano senza dubbio Elena Chernyshova,fotografa documentarista di origini russe, che attualmente vive e lavora in Francia. Il suo lavoro è stato pubblicato su numerose riviste internazionali come National Geographic, Geo, 6 Mois, Stern, Le Figaro, Le Monde e molte altre e l’obiettivo principale del suo lavoro consiste nel visualizzare l’impatto dell’attività umana, i modi di adattamento e le diversità degli stili di vita. In questa occasione ha presentato delle meravigliose e suggestive immagini sulla vita tra i freddi colori della Russia.
Un altro sorprendente fotografo è Tauseef Mustafa, dal Kashmir indiano. Da 23 anni è fotogiornalista per Agence France-Presse (AFP), per la quale realizza servizi fotografici, articoli e video, documentando il lungo conflitto internazionale in Afghanistan, in Iraq e più recentemente in Syria. Qui ha invece presentato un lavoro quasi onirico, con immagini “nebbiose” della sua terra.
La sede prescelta per la prima edizione di questo festival è BASE è un progettica. Quest o progetto adeo d’innovazione e contaminazione culturale tra Arte, Creatività, Impresa, Tecnologia e Welfare. BASE si trova tra via Bergognone e via Tortona e consiste oggi in 6.000 mq di coworking, laboratori, esposizioni, spettacoli, workshop, lectures dove prima c’era una grande fabbrica metalmeccanrisce inoltre all’Art Bonus, che garantisce il 65% di credito d’imposta per qualsiasi tipo di donazione, formula introdotta dal 2014 per aiutare il sempre bisognoso mondo della cultura che oggi inizia a dare buoni frutti.
Un ottimo inizio per PHIFEST, quindi. Squadra vincente non si cambia dicono, pertanto noi di On Art auguriamo a chi si è tanto prodigato per lanciare questo progetto, di continuare su questa strada con le prossime edizioni.