GIUSEPPE ZIGAINA- IMPROVVISAMENTE NEL CIELO

GIUSEPPE ZIGAINA- IMPROVVISAMENTE NEL CIELO

Cividale – Corte San Francesco, Galleria Cortequattro

In concomitanza e con il patrocinio del Mittelfest, venerdì 14 alle ore 18.30 presso la galleria Spazio Cortequattro a Cividale, in corte San Francesco, ha inaugurato la personale di Giuseppe Zigaina “Improvvisamente nel cielo“, L’esposizione, curata da Didier Zompicchiatti con il partenariato dell’associazione culturale udinese On Art, sarà visitabile fino al 23 luglio tutti i giorni dalle 17 alle 20.

E’ dalla seconda metà degli anni sessanta che nelle opere del pittore e incisore friulano Giuseppe Zigaina (1924-2015) il cielo, finora imperturbato nella sua distensione spoglia, comincia a popolarsi.

La natura sconquassata, brulicante d’ossa, di foglie, di melma magmatica delle ceppaie viene percorsa dall’immagine visionaria della folgore; fulmini squarciano l’aria tersa della notte, bagliori onirici sopra distese di campi di grano. Da questo momento è nell’aria che iniziano a fluttuare alcuni dei temi iconici più cari all’artista: la farfalla notturna, il fumo, la nuvola, il padre. Proprio la farfalla di Redipuglia, la farfalla del 4 novembre, diventa la prima vera astronave a solcare, fascinosa, il cielo immoto sopra le terre del Friuli.

Una farfalla dalle ali maculate, dove la pittura celebra un altro dei suoi riti. Ali bruciate come fossero un legno combusto di Burri. L’unione fra regno animale e vegetale si compie: il paesaggio diviene anatomia e l’anatomia diviene paesaggio. La distesa dei cieli, impressionante elegia della laguna, ora solca campi di girasoli, pioppeti, gelsi.

E questo cielo trafficato, formicolante, perennemente occupato da elementi simbolici e visionari viene ben rappresentato in mostra da una selezione di opere pittoriche e grafiche; le incisioni testimoniano il lungo sodalizio fra lo stampatore Federico Santini ed il maestro Zigaina, dove la tecnica dell’acquaforte/acquatinta diventa funzionale alla ricerca poetica dell’espressione artistica: dall’aria tersa di alcuni paesaggi lagunari a qualcosa che brucia, dalle fumate nell’orto fino ai grandi fondi neri che negano l’esistenza stessa dell’aria.

Didier Zompicchiatti

 

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