GOVERNO PORTOGHESE IN CRISI

Di Marina Isaia
Vi raccontiamo di questa vicenda, ahimè, purtroppo non la sola, che lascia davvero sconcertati gli amanti dell’arte.
E’ accaduto 4 anni fa ma poiché la mostra ora è approdata in Italia, per la precisione a Padova, ve ne diamo notizia. Palazzo Zabarella ospita dal 10 marzo 2018 al 22 luglio 2018 85 opere di Mirò.
Il Portogallo è stato uno dei paesi più duramente colpiti dalla recente crisi economica. E’ accaduto che, circa 4 anni fa, lo Stato Portoghese era in bancarotta e stava per fallire. Non riuscendo a pagare i propri buoni del tesoro, non avendo soldi per i servizi pubblici (ospedali, stipendi dei dipendenti pubblici, pensioni ecc. …), avendo accumulato un enorme debito estero, con la disoccupazione oltre il 50%, aveva pensato bene di vendere all’asta la collezione Mirò giunta al Banco Portugues De Negocios. Detto istituto di credito, dopo il crack Lehman Brothers, era stato nazionalizzato in quanto aveva in pancia circa 1.800,00 miliardi di euro di debiti. 
La collezione era arrivata alla banca come investimento alternativo comprandola da un privato giapponese. Il valore attribuito alla collezione all’epoca del salvataggio della banca era stato stimato in oltre 80 milioni di euro. Successivamente, nel 2011, l’istituto è stato venduto alla banca BIC con sede a Lunda in Angola con una valutazione pari a 40 milioni di euro, un valore decisamente basso rispetto alla richiesta iniziale di 180 milioni, accollandosi tutte le passività per oltre 2 miliardi di euro. 
Negli anni le opere di Mirò si sono molto apprezzate, pertanto il governo, per far cassa e risollevare le sorti del Paese, pensò bene di vendere all’asta la collezione dando mandato alla famosa casa d’asta londinese Christie’s. Per fortuna vi fu una vera e propria sollevazione, i cittadini portoghesi si opposero a che fosse svenduta un pezzo della ricchezza del Paese, furono lanciate numerose petizioni on line e si scatenò l’opposizione in parlamento. 
Lo scontro si spostò nelle aule di giustizia ove il governo portoghese ottenne una sentenza favorevole che le riconosceva il diritto a vendere, ciononostante la battaglia giudiziaria convinse Christie’s a non mettere a repentaglio il proprio buon nome e la propria immagine in un’operazione così controversa. Le mostre organizzate in seguito si rivelarono un vero successo garantendo lauti incassi, confermando che l’arte, se ben gestita, rappresenta un’ottima risorsa finanziaria
Ma il Portogallo non fu l’unico Paese a vivere il dilemma, anche in Grecia si parlò di vendere il Partenone, privatizzandolo, così come anche il Comune di Detroit, una volta fallito, propose di vendere le opere del museo cittadino, l’Institute of Arts.

Post a comment