Di Chiara Filipponi
Questo il titolo di una mostra che ha inaugurato ad Ajaccio lo scorso 28 giugno al Palazzo Fesch, Museo di Belle Arti di Ajaccio, e che sarà visitabile fino al 1 ottobre 2018.
Abbiamo deciso di segnalare questa esposizione sia per il suo indubbio valore storico artistico sia per la presenza di curatori provenienti dall’Università di Udine tra cui Linda Borean e Stefania Mason, docenti di arte moderna dell’università, assieme ad Andrea Bacchi, direttore della Fondazione Federico Zeri dell’Università di Bologna.
Perché questo titolo e perché Venezia? Quest’ultima nel diciassettesimo secolo diventò il teatro dove circolavano pittori di varie origini geografiche, ciascuno dei quali fu in grado di apportare il proprio contributo personale allo sviluppo di una scuola pittorica profondamente eterogenea, caratterizzata dall’osmosi tra le energie locali e straniere.
Quattro anni di lavoro per realizzare questa mostra dunque fondamentale per fare il punto sulla Scuola pittorica veneziana del Seicento. Nel 1959 era già stata organizzata a Venezia una prima mostra sulla pittura veneziana del diciassettesimo secolo, evento che aveva aperto ad una serie di nuove ricerche, portando nel 1981 alla redazione di due volumi di Rodolfo Palluchini e di una serie di monografie e di cataloghi che ragionavano attorno ai principali protagonisti di quell’epoca.
La mostra qui proposta intende mostrare nel dettaglio la vitalità e la varietà della scuola pittorica veneziana del Seicento caratterizzata da idee originali portate principalmente da artisti stranieri.
L’articolazione dell’esposizione combina la successione cronologica a nuclei tematici relativi ai generi e all’iconografia, evidenziando gli scambi tra artisti locali e stranieri oltre alla particolare fortuna di alcuni soggetti, come i ritratti e gli autoritratti di artisti, categoria di interesse significativo.
Le opere selezionate provengono da Venezia e soprattutto da Musei francesi, ricchi di un significativo numero di opere di pittori veneziani di altissimo pregio. A chiudere poi la mostra un’opera ad omaggiare la Francia: l’Allégorie de la France en Minerve, presentata da Sebastiano Ricci all’Académie Royale nel 1718.
L’esposizione si compone di sette diverse sezioni:
- Visioni celesti e incubi terrestri
- La morte verrà: omicidi, suicidi, martirii e memento mori
- Vecchi e nuovi protagonisti tra sacro e profano
- Allegorie
- Ritratti e autoritratti
- All’origine della creazione artistica
- Verso il nuovo secolo
Opere di Sebastiano Ricci, Bernardo Strozzi, Andrea Celesti, Pietro della Vecchia, Giulio Carpioni, Sebastiano Mazzoni e molti altri autori fondamentali a Venezia nel XVII secolo, saranno dunque esposte negli splendidi spazi di Palazzo Fesch ad Ajaccio fino al 1 ottobre di quest’anno. I nostri complimenti ai curatori per questo lavoro ottimo lavoro che vi consigliamo vivamente di andare a visitare.
Buone vacanze da On Art!