Di Chiara Filipponi
Grande mostra quest’anno dal titolo “Il Rinascimento di Pordenone” che vede come protagonista l’artista Giovanni Antonio de’ Sacchis (il Pordenone). L’esposizione, curata da curata da Caterina Furlan e Vittorio Sgarbi, rappresenta l’omaggio da parte della città di Pordenone ad uno dei maggiori artisti protagonisti del Rinascimento italiano. Noi di On Art andremo a visitarla il 30 novembre alle 15.00 e per chi fosse interessato c’è ancora possibilità di iscriversi fino a lunedì 25 novembre.
Il percorso si concentra principalmente nella Galleria d’Arte Moderna, situata all’interno di Parco Galvani, ma si articola anche nella sede del Museo civico d’Arte di Palazzo Ricchieri e nel Duomo cittadino, dove sono conservate le opere dell’artista realizzate per la sua città.
La parte di esposizione presso la Galleria d’Arte Moderna presenta, con più di 50 opere, la produzione artistica del Pordenone in un affascinante dialogo con i suoi precursori (soprattutto Gianfrancesco da Tolmezzo e Pietro da Vicenza) con i maggiori artisti contemporanei del Rinascimento come Francesco da Milano, Giorgione, Romanino, Parmigianino, Sebastiano del Piombo, Tiziano, Lorenzo Lotto, Correggio e con i suoi allievi o seguaci quali Pomponio Amalteo, Giulio Licinio, Jacopo Bassano, Antonio Sacchiense, Giovanni De Mio.
Sono oltre 50 i dipinti del Pordenone e degli altri protagonisti del Rinascimento in mostra, a cui si affiancano una ventina di disegni autografi del Maestro e una decina di antiche stampe ad arricchire l’excursus espositivo.
Le opere di questa mostra provengono da importanti musei italiani e internazionali come il Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Kunsthistoriches di Vienna, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Pinacoteca di Brera di Milano e il Museo di Capodimonte di Napoli, oltre che dai musei e chiese del territorio friulano, veneto e lombardo.
Per chi non conoscesse questo interessante artista, qualche accenno biografico.
Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto Il Pordenone
(Pordenone 1483/84 – Ferrara 1539)
Nacque a Pordenone intorno al 1483-84 da Angelo, un magister murarius originario di Corticelle nel bresciano, e da Maddalena.
Forse allievo di Pietro da Vicenza, la sua prima opera è probabilmente da individuarsi nel ciclo di affreschi della chiesa campestre di Marzinis, cui ha fatto seguito nel 1506 il trittico per la chiesa di Santo Stefano a Valeriano (prima opera firmata e datata) e circa due anni dopo l’importante ciclo nel coro della chiesa di San Lorenzo a Vacile.
Nei primi anni del secondo decennio, il Pordenone è impegnato nella decorazione presso il castello di San Salvatore di Susegana dei Conti Collalto, mentre tra il 1512 e il 1518 realizza numerose e importanti opere sia a Pordenone e nel Friuli, che nella Marca Trevigiana, quali la pala della parrocchiale di Vallenoncello (1512-1513), la pala di Susegana (1513-1514), gli affreschi di Villanova (1514), la pala della Madonna della Misericordia, commissionata nel 1515 per il Duomo pordenonese. Successivi lavori, come gli affreschi di Rorai Grande (1516-1517), Travesio (1516), San Martino al Tagliamento (1518), Treviso (Cappella Malchiostro del duomo, 1520), Torre (pala della Madonna con il Bambino e Santi, 1521), denotano un interesse dell’artista per la cultura centroitaliana. Gli esiti innovativi sono rappresentati dal grandioso ciclo delle Storie della Passione eseguito tra il 1520 ed il 1522 nel Duomo di Cremona.
Numerosi impegni trattengono poi ancora il pittore in Friuli: rimangono testimonianze a Spilimbergo (portelle dell’organo 1524) e a Pordenone (frammenti d’affresco per la chiesa di San Francesco e la superstite preziosa testimonianza della sagoma di San Giovanni dolente). Altre opere si ritrovano poi ancora a Pinzano (1525), Travesio (1525-1526), Valeriano (affreschi in Santa Maria dei Battuti, 1524-1527), Pordenone (Pala di San Gottardo, 1525), Blessano di Basiliano (Fuga in Egitto, 1526). Verso la fine degli anni ’20 decora a Venezia il coro (distrutto) della chiesa di San Rocco.
Tra il 1530 ed il 1532 opera in Santa Maria di Campagna a Piacenza e nella chiesa dei Francescani a Cortemaggiore.
A Pordenone ritorna per realizzare per il Duomo la pala di San Marco (1533-1535), rimasta poi incompiuta, e gli scomparti del Fonte Battesimale (1534 circa). A Venezia lascia la pala di San Lorenzo Giustiniani realizzata intorno al 1533. Dal 1535 si stabilisce a Venezia, divenendo il principale antagonista di Tiziano.
Su invito del duca Ercole II d’Este si reca a Ferrara, nel dicembre del 1538, per approntare una serie di cartoni preparatori per arazzi: ma qui morirà, “assalito da gravissimo affanno di petto”, intorno al 12-13 gennaio 1539.
Per info sulla visita guidata alla mostra “il Rinascimento di Pordenone” scrivere ad assonart.ud@gmail.com
Il Rinascimento di Pordenone
Con Giorgione, Tiziano, Lotto, Jacopo Bassano e Tintoretto
Dal 25 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020 a Pordenone